martedì 26 aprile 2011

Polimorfismi del metabolismo dei folati ed esito della IVF

Sembra ormai evidente che i folati abbiano un ruolo importante nella riproduzione femminile e uno studio su oltre 600 pazienti ha cercato di individuare i polimorfismi sui geni che regolano il pathway metabolico dei folati più importanti nella riproduzione. In particolare, si è visto che i geni MTHFR, FOLR1, CTH e SLC19A1 sono quelli più coinvolti nell'esito della stimolazione ovarica e dei cicli di IVF e le eterozigosi sembra che diano risultati più favorevoli rispetto alle omozigosi selvatiche.

Birifrangenza e frammentazione del DNA spermatozoario

Gli spermatozoi sono cellule otticamente anisotrope, ossia hanno la capacità di decomporre un raggio di luce in due appena questo le attraversa. Il significato diagnostico e clinico di questo fenomeno non è ancora del tutto chiaro ma uno studio recente ne propone una relazione con la frammentazione del DNA. Su circa 2000 spermatozoi studiati, infatti, si è visto che la frammentazione del DNA è significativamente maggiore negli spermatozoi con una birifrangenza totale della testa, piuttosto che in quelli con una parziale.

martedì 19 aprile 2011

Coenzima Q10 e stress ossidativo

Molte evidenze mostrano l'implicazione dello stress ossidativo nell'infertilità maschile. Il Coenzima Q10, conosciuto come vitamina Q, ha carattere antiossidante ed è presente in molti alimenti tra cui carne, pesce e oli vegetali. Uno studio condotto su 47 pazienti sottoposti per dodici settimane a dosi giornaliere di coenzima Q10 ha dimostrato l'efficiacia del trattamento con risultante abbassamento dei livelli di stress ossidativo. Esso, inoltre, può essere utilizzato come terapia aggiuntiva nei casi di oligoteratozoospermia per migliorare i parametri seminali, anche se in questo caso sono necessari ulteriori studi di accertamento.

L'obesità materna influenza la possibilità di allattamento al seno

L'obesità materna in gravidanza è stata associata a una più bassa possibilità di iniziare l'allattamento al seno. Uno studio condotto dall’University of North Carolina hospitals da gennaio 2001 a giugno 2005 su 688 donne seguite dall'inizio della gravidanza fino a tre mesi dopo il parto, ha dimostrato che, donne con BMI (indice di massa corporea) maggiore di 26 kg/m2 hanno un rischio quattro volte maggiore rispetto alle donne con BMI normale di non iniziare l'allattamento dal seno. Questa relazione invece, contrariamente a quanto si pensa, non è influenzata dai fattori psicologici tipici della gravidanza, quali stress, depressione e ansia.

domenica 17 aprile 2011

Come preservare la fertilità nei ragazzi in età prepuberale?

Sulla rivista Human Reproduction è stato pubblicato uno studio condotto da The Catholic University of Louvain per un periodo di cinque anni da maggio 2005 su sessantadue ragazzi in età prepuberale. Un metodo efficace ed eticamente consentito per preservare la fertilità in caso ci si debba sottoporre a trattamenti, tra cui la chemioterapia, che la compromettano, è la crioconservazione del tessuto testicolare immaturo che consente di conservare le cellule staminali spermatogoniali. I campioni crioconservati mostrano il normale potenziale riproduttivo.

Il fumo di sigaretta influisce negativamente sulla qualità degli ovociti

Nella donna il fumo di sigaretta è di solito associato con un basso tasso di fecondazione e di gravidanza e provoca un ispessimento della zona pellucida, una compromissione della funzionalità dell'ovidutto e un aumento del tasso di aborti. Sulla rivista Human Reproduction è stato pubblicato uno studio effettuato su topi sottoposti per dodici settimane al fumo di sigaretta. Dopo questo periodo i topi sviluppano un danno al tessuto alveolare a causa della distruzione del tessuto parenchimale del polmone. Si è visto che il numero degli ovociti recuperati in topi esposti al fumo di sigaretta è uguale a quello di topi sani, ma il fumo ha un effetto deleterio sulla qualità ovocitaria provocando anomalie a livello dei cromosomi e del fuso meiotico, anche se gli ovociti sono rimossi dall'ovaio e coltivati in vitro.

martedì 12 aprile 2011

La valutazione morfologica embrionaria è il miglior parametro progonostico

Secondo uno studio retrospettivo che ha valutato 7400 ovociti fecondati con la metodica ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo) o FIVET (fecondazione in vitro), la valutazione morfologica dell'embrione al day 2 rimane, tra gli strumenti non invasivi di valutazione embrionaria, quello con il maggior indice prognostico circa il tasso di impianto.

Lo studio ha infatti confrontato:
1) valutazione morfologica al day 2;
2) valutazione morfologica dei pronuclei al day 1;
3) valutazione della presenza/assenza dei nuclei nei blastomeri al day 2.

Le valutazioni 2) e 3) non portano valore aggiunto alla classificazione morfologica embrionaria al day 2 in termini di prognosi del tasso di impianto.

venerdì 1 aprile 2011

Anticorpi anti-spermatozoo ed esito delle fecondazioni assistite

Gli anticorpi anti-spermatozoo (ASA) sono un argomento molto dibattuto in letteratura: i dati sul loro ruolo nell'esito delle fecondazioni in vitro sono spesso discordanti. Per dare più chiarezza sull'argomento è stata svolta una metanalisi che intende studiare quanto gli ASA influenzino le due tecniche di fecondazione in vitro più utilizzate: FIVET ed ICSI. Il risultato di questo lavoro indica che non vi è alcuna relazione tra ASA e successo di FIVET o ICSI, e conferma così che queste due tecniche sono due valide opzioni per pazienti infertili a causa di questi anticorpi.

Endometriomi e qualità dell'embrione

Sembra ampiamente dimostrato che gli endometriomi causino una riduzione della qualità ovocitaria ma non è ancora chiaro quanto questi siano responsabili della qualità dell'embrione. Un recente lavoro canadese ha iniziato a studiare questa relazione paragonando gli embrioni ottenuti dopo IVF da 13 donne con endometriomi ovarici bilaterali rispetto a 39 controlli, quindi senza endometriomi. Non è stata evidenziata alcuna differenza tra i due gruppi nella qualità embrionaria. Sebbene i numeri studiati non siano elevati, questo studio dà la base ad altri lavori per comprendere meglio questo fenomeno.