lunedì 21 dicembre 2009

Perchè i tassi di gravidanza cambiano da centro a centro?

Uno studio prospettico appena pubblicato sulla rivista Human Reproduction, ha analizzato i tassi di gravidanze cliniche di 13 diversi centri olandesi (circa 5000 coppie). Scopo dello studio analizzare le cause alla base delle differenti percentuali di successo (espresse come ongoing pregnancy) tra i diversi centri (dal 36 al 55%). I dati ottenuti, aggiustati in base alla variabilità tra le coppie, dimostrano che solo una piccola quota della variabilità tra i risultati dei centri (17%), è attribuibile alle caratteristiche delle coppie. Pertanto la variabilità nel tasso di gravidanza è da attribuirsi alla qualità dei centri.

lunedì 30 novembre 2009

Valori di riferimento delle caratteristiche seminali secondo l'OMS

Entro pochi mesi sarà disponibile la quinta edizione del manuale di seminologia dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In attesa è stato pubblicato questo mese sulla rivista Human Reproduction Update, un lavoro condotto su 4500 uomini di 4 differenti continenti, in cui sono presentati i nuovi parametri di riferimento che verranno introdotti nel manuale. I dati estrapolati si basano sull'analisi del liquido seminale di uomini la cui partner mostra un Time To Pregnancy (TTP) inferiore ai 12 mesi.
I valori di riferimento, descritti dal quinto percentile (metodo non parametrico) sono i seguenti:
volume: 1,5 mL
concentrazione: 15 milioni/mL
motilità progressiva: 32%
motilità progressiva+non progressiva:40%
forme morfologicamente normali:4%
vitalità:58%

Il MAR Test non è in grado di predire la possibilità di gravidanza spontanea in coppie subfertili

Un largo studio prospettico multicentrico condotto su circa 1800 coppie subfertili e pubblicato sulla rivista Fertility & Sterility, dimostra che l'utilizzo routinario del MAR Test (Mixed Agglutination Reaction) durante l'analisi del liquido seminale, non ha alcun valore nel predire la possibilità di gravidanza spontanea.

L'analisi proteomica del liquido follicolare dà informazioni sulla prognosi del ciclo in corso

Un confronto tra le proteine presenti nel fluido follicolare di donne sotto i 32 anni con IVF di successo (nascita bambino sano) o di insuccesso, ha mostrato dati interessanti. Lo studio, prospettico, con alta casistica e pubblicato sulla rivista Fertility & Sterility, rivela 11 potenziali biomarcatori tra cui aptoglobina alfa, apolipoproteina H, lisozima C, antitrombina.

sabato 28 novembre 2009

Il riposo a letto dopo transfer embrionale non migliora il tasso di gravidanza clinica nella FIVET/ICSI

Una recente metanalisi pubblicata dalla Cochrane stabilisce che non c'è evidenza che il riposo a letto dopo il transfer migliori il tasso di gravidanza clinica rispetto alla immediata deambulazione.

Interventi per migliorare l'esito del transfer embrionale

Il transfer embrionale è uno dei punti critici che determinano il successo delle tecniche di FIVET/ICSI. In una nuova analisi della letteratura riguardante gli interventi che possono essere messi in atto prima del transfer, e pubblicato nella Cochrane, nessun particolare intervento quale il riempimento vescicale, la rimozione del muco, l'irrigazione del canale cervicale o della cavità endometriale sembra migliorare il tasso di nati vivi.

Cellule staminali ovariche da topi neonati danno origine a embrioni

In un articolo apparso sulla rivista Nature Cell Biology nel maggio 2009, si afferma che cellule staminali ovariche isolate da topi neonati e mantenute in coltura per lungo tempo, possono dare origine a embrioni. Si dimostra pertanto che è possibile isolare nel topo non soltanto cellule staminali, ma queste sono totalmente funzionali in termini riproduttivi.

lunedì 23 novembre 2009

Diagnosi genetica preimpianto: influenza sull'impianto della blastocisti

Un lavoro prospettico ben condotto e pubblicato sulla rivista Human Reproduction, confronta i risultati, in termini di nati vivi, in seguito a diagnosi genetica preimpianto (PGD) analizzando una o due cellule dell'embrione al giorno 3. Secondo tale studio la PGD offre maggiori possibilità per la coppia analizzando una singola cellula al giorno 3 (37,4% di nati vivi), rispetto a due cellule (22,4%).

domenica 15 novembre 2009

Cellule staminali embrionali possono essere ottenute senza distruggere l'embrione

Un lavoro pubblicato su Human Reproduction in nov. 2009 dimostra che cellule staminali pluropotenti, simili a quelle ottenibili con la distruzione dell'embrione umano al giorno 5 di sviluppo, possono essere ottenute senza distruggere l'embrione, dalle cellule che compongono l'embrione nelle primissime fasi di sviluppo (blastomeri). La rimozione di un blastomero, correntemente utilizzata per la diagnosi pre-impianto sull'embrione, non risulta letale per l'embrione.

Screening genetico pre-impianto: l'analisi di una singola cellula dell'embrione non è rappresentativa dell'intero embrione

In un interessante articolo apparso in Nov. 2009 sulla rivista Human Reproduction, si afferma che, anche utilizzando tecniche molto sofisticate di diagnostica pre-impianto (effettuata prima del transfer embrionale) (Pre-implantation Genetic Screening PGS), queste non sono adatte a scrinare gli embrioni anomali rispetto ai normali. Infatti, la maggior parte dei difetti si verificano in fasi di sviluppo embrionale successive alla diagnosi su singola cellula (blastomero), essendo difetti di tipo mitotico, che emergono nelle fasi di replicazione tardive dello sviluppo embrionale.

La misurazione ecografica dell'utero migliora il tasso di gravidanza nella fecondazione in provetta

Il tasso di gravidanza aumenta, in seguito ad un miglioramento dell'efficacia del transfer embrionale, se l'utero viene misurato ecograficamente nel giorno 2-3 del ciclo, piuttosto che al momento del prelievo ovocitario. Lo afferma uno studio pubblicato in Nov. 2009 su RBM Online. Nel caso la misurazione avvenga nel giorno 2 o 3 del ciclo, il tasso di gravidanza risulta superiore al 60%, mentre se la misurazione avviene nel giorno del prelievo ovocitario, il tasso di gravidanza risulta poco superiore al 30%. Il lavoro tuttavia non è adeguato sul piano statistico. Le conclusioni sono pertanto discutibili.

mercoledì 11 novembre 2009

Correlazione tra frammentazione del DNA spermatozoario e parametri del liquido seminale

Un recente lavoro pubblicato su Urology e condotto su un ampia casistica (2586 individui), ha evidenziato una correlazione tra i parametri del liquido seminale analizzati di routine (concentrazione, motilità e morfologia) e il tasso di frammentazione del DNA degli spermatozoi. Solo lo 0,5% dei pazienti con normozoospermia mostra un alto indice di frammentazione, contro il 29% dei pazienti con oligoastenoteratozoospermia.

martedì 3 novembre 2009

Il tasso di malformazioni è aumentato nella fecondazione in vitro, nell'inseminazione intrauterina e nella stimolazione dell'ovulazione

In un lavoro pubblicato in Fertility and Sterility in novembre 2009 si riporta che, su quasi 62.000 nati da procreazione assistita ed analizzati per il tasso di malformazioni, il rischio di malformazione è una volta e mezzo superiore rispetto ai nati naturali. La maggior parte delle malformazioni sono gastrointestinali, cardiache, e muscolo-scheletriche. La stimolazione dell'ovulazione comporta un rischio di malformazione del 2,35%, la inseminazione intrauterina del 2,89% e la fecondazione in provetta del 3,45%.

Il riposo di 15 minuti dopo inseminazione intrauterina aumenta il tasso di gravidanza rispetto alla immediata mobilizzazione

Uno studio ben condotto pubblicato sul British Medical Journal di Ottobre 2009 stabilisce, in un numero adeguato di pazienti allocati correttamente in due gruppi di studio, che il riposo di 15 minuti dopo la inseminazione intrauterina aumenta significativamente il tasso di gravidanza.

lunedì 2 novembre 2009

Le cisti endometriosiche ovariche non influenzano il numero di follicoli, la qualità ovocitaria ed embrionale in fecondazione in provetta

In un nostro articolo-Tocci A ed al. Unilateral ovarian endometriotic cysts do not impair follicles development, oocyte and embryo quality: report on eight controlled ovarian hyperstimulations and ICSI cycles pubblicato dalla prestigiosa rivista Human Reproduction riportiamo che il numero di follicoli ottenuti dall'ovaio con cisti endometriosiche è superiore rispetto all'ovaio sano, e la qualità degli ovociti e degli embrioni ottenuti dall'ovaio con cisti endometriosiche è ottimale.

sabato 24 ottobre 2009

Il valore dell'analisi della frammentazione del DNA spermotozoario nella fertilità umana

L'indice di frammentazione del DNA spermatozoario (DFI) è un fattore utile da integrare all'analisi standard del liquido seminale per valutare la fertilità di un individuo. Lo studio appena pubblicato sulla rivista Int J Androl dimostra che nei pazienti con un normale spermiogramma un indice di frammentazione del DNA spermatozoario (DFI) superiore al 20%, aumenta il rischio di infertilità. Invece, per pazienti con almeno un parametro alterato del liquido seminale, un DFI superiore al 10% aumenta il rischio di infertilità.

venerdì 23 ottobre 2009

L'inibizione del pathway c-Abl-TAp63 protegge la fertilità in topoline trattate con chemioterapici

La scoperta tutta italiana è stata pubblicata su Nature Medicine. Il pathway c-Abl-TAp63 è stato descritto come responsabile della morte ovocitaria in seguito a somministrazione di chemioterapici. Inibendo con un anticorpo monoclonale tale pathway nelle topoline in esame, gli studiosi hanno osservato un mantenimento del pool ovocitario.

mercoledì 21 ottobre 2009

La rimozione chirurgica dell'endometrioma non migliora il tasso di gravidanza nella fecondazione in provetta

Una recente metanalisi pubblicata questo mese (Tsoumpou et al., 2009) su Fertil Ster stabilisce che l'intervento per rimuovere chirurgicamente l'endometrioma non migliora il tasso di successo e la risposta ovarica alla stimolazione. Tuttavia il lavoro ha preso in considerazione solo 5 studi.

domenica 18 ottobre 2009

La stimolazione "dolce" aumenta il tasso di impianto embrionale

In una recente metanalisi pubblicata su Fert Ster si dimostra che, sebbene una stimolazione ormonale più dolce produca un minor numero di ovociti, il tasso di impianto embrionale risulta aumentato in maniera significativa. Questo ribadisce che non è tanto importante il numero di ovociti recuperati, ai fini di aumentare il tasso di bambini nati da fecondazione in provetta.

La capacità antiossidante del plasma seminale si correla con la prolattina e gli ormoni tiroidei

Secondo un lavoro pubblicato in Journal of Andrology in settembre 2009, la prolattina si correla inversamente con la motilità spermatozoaria, mentre la capacità antiossidante del plasma seminale si correla positivamente con la prolattina e l'FT4.

L'entità dell'assisted hatching in embrioni criopreservati determina il tasso di gravidanza

Uno studio randomizzato pubblicato in Settembre 2009 in J Assist Reprod Genet dimostra che, in embrioni decongelati, maggiore è l'entità della rimozione della zona pellucida con il laser (laser assisted hatching), maggiore è il tasso di gravidanza.
La rimozione della metà della zona pellucida determina un tasso di gravidanza clinica del 47%, mentre la rimozione di un quarto di solo il 25%. Anche il tasso di impianto è raddoppiato.

domenica 11 ottobre 2009

Coltura in vitro di follicoli umani aiuta lo sviluppo ovocitario

Nei casi di tumore giovanile femminile si cerca di preservare la fertilità della ragazza prima dell'inizio della terapia chemio/radioterapica, ad esempio crioconservando parte del tessuto ovarico, che verrà poi trapiantato (rischio però di trapiantare anche cellule tumorali). Un'alternativa interessante sta nella maturazione in vitro di follicoli non ancora maturi. Su Human Reproduction è stata descritta una metodica di crescita di follicoli secondari in vitro per 30 giorni, supportati da un sistema di coltura bioingegnerizzato. I dati iniziali, interessanti per le caratteristiche maturative dimostrate dal follicolo, devono essere implementati con lo studio sulla competenza reale di un ovocità così maturato.

Efficienza aumentata della PGD analizzando 12 cromosomi

Dal prestigioso gruppo di ricerca di Munnè (USA), arriva il messaggio che la PGD acquisisce un'efficienza statisticamente superiore se effettuata non più su 9 cromosomi, ma su 12 (X, Y, 8, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 20, 21 e 22). L'articolo, appena pubblicato sulla rivista internazionale RBM Online riporta infatti una percentuale di gravidanze superiore in pazienti che trasferiscono embrioni studiati con PGD (12 cromosomi), rispetto ad embrioni studiati con PGD (9 cromosomi).

sabato 10 ottobre 2009

I risultati della inseminazione intrauterina sono migliori con le gonadotropine urinarie che con le ricombinanti

In un lavoro pubblicato ad Ottobre 2009 su Fertility and Sterility, si dimostra che le gonadotropine urinarie raddoppiano il tasso di gravidanza clinica dell'inseminazione intrauterina, rispetto alle gonadotropine ricombinanti.

I telefoni cellulari aumentano lo stress ossidativo negli spermatozoi

In un lavoro di Ottobre 2009 pubblicato su Fertility and Sterility dal prestigioso gruppo del Dott. Agarwal, si dimostra che le onde elettromagnetiche emesse dal telefono cellulare aumentano il livello di stress ossidativo negli spermatozoi, ne riducono la motilità, la vitalità, senza modificare il livello di danno del DNA.

La mutazione del fattore V Leiden non si associa a fallito attecchimento nella fecondazione in vitro

In uno studio pubblicato questo mese su Fertility and Sterility non è dimostrata l'associazione tra mutazioni del fattore V Leiden (trombofilia) e il fallimento dell'attecchimento nella fecondazione in vitro. Anzi, sebbene in modo non significativo statisticamente, sembra esserci un trend di maggiore successo in donne con mutazione del fattore V.

Le donne con endometriosi hanno una maggiore incidenza di polipi endometriali

In un lavoro pubblicato sulla rivista Fertility and Sterility in Ottobre 2009, sono state esaminate 631 donne infertili, di cui 434 con endometriosi e 197 senza. E' stato osservato che nelle donne con endometriosi c'è una maggiore incidenza di polipi endometriali soprattutto nei casi di endometriosi più severa. Inoltre risultano aumentati nell'endometriosi alcuni marcatori molecolari di aumentata attività proliferativa.

venerdì 9 ottobre 2009

L'ormone della crescita aumenta il tasso di gravidanze cliniche, di nati e di transfer embrionale in donne che rispondono poco alla stimolazione

Una metanalisi di 6 studi ben condotti su 169 pazienti pubblicato sulla rivista Human Reproduction Update indica che l’aggiunta di ormone della crescita alla stimolazione di pazienti che rispondono poco alle gonadotropine aumenta del 16% il tasso di gravidanza clinica e dei nati. Inoltre aumenta significativamente il numero di pazienti che raggiungono il transfer embrionale.

domenica 4 ottobre 2009

Uso del progesterone dopo transfer: indagine su 50.000 casi

E' stata effettuata una indagine conoscitiva sull'uso del progesterone dopo transfer embrionale. Hanno partecipato 97 centri da 35 paesi (17 in Europa, 5 in Sud America, 1 in Africa, 3 in Oriente, 7 in USA, Canada e Asia), che effettuano, la maggior parte, una media di meno di 1000 fecondazioni per anno, con 9 centri che effettuano oltre 1000 fecondazioni l'anno, 3 oltre 2000 fecondazioni per anno, e 2 centri con oltre 3000 fecondazioni l'anno. Sono stati analizzati 50.000 cicli.
I risultati indicano che il 66% per cento consigliano il progesterone fino a 10-12 settimane di gravidanza, il 22% fino al battito cardiaco fetale e il 13% fino al primo test di gravidanza positivo.
La maggior parte dei centri (64%) consigliano il progesterone per via vaginale (crema, gel o compresse), il 13% per via intramuscolare, il 15% per via sia vaginale che intramuscolare. Una minoranza consigliano l'HCG, e solo il 2% progesterone per bocca.

La divisione precoce dello zigote in due cellule è un buon indice di qualità embrionaria

La divisione precoce di uno zigote in due cellule è un fattore predittivo per lo sviluppo embrionario e il tasso di gravidanza. L'osservazione di quasi 9500 embrioni, riportata nel mese di Settembre 2009 dalla rivista Journal of Assisted Reproduction and Genetics ha infatti evidenziato che il tasso di gravidanze per transfer aumenta trasferendo embrioni divisi precocemente in due cellule (24-29 ore dopo l'inseminazione) (38,7 vs 26,3%). Inoltre il trasferimento singolo dell'embrione diviso precocemente mostra buoni risultati in termini di gravidanze ottenute per transfer (38,5%), diminuendo il rischio di gravidanze multiple.

venerdì 2 ottobre 2009

Età avanzata femminile e fecondazione in vitro: quando è troppo?

In uno studio pubblicato nella rivista RBM Online nel mese di Ottobre 2009, sono state retrospettivamente analizzate 459 pazienti di età superiore o uguale ai 42 anni. A 42 anni, il tasso di gravidanza clinica è di circa l’8%, a 43 anni di circa il 5%, a 44 anni di circa il 2%, con un solo parto risultante in donna di 44 anni. Nessuna gravidanza clinica è stata registrata in donne di 45 o più anni.

giovedì 1 ottobre 2009

L'ormone antimulleriano (AMH) a livelli bassissimi consente la gravidanza con la ICSI

In un lavoro pubblicato recentemente dal nostro gruppo sulla prestigiosa rivista Fertility and Sterility è stato dimostrato che, anche in presenza di valori bassissimi di ormone antimulleriano AMH, è possibile ottenere la gravidanza e la nascita, utilizzando un opportuno protocollo di stimolazione e la ICSI.

L'FSH alto in donne che rispondono alla stimolazione non modifica il tasso di gravidanza

In uno studio prospettico su 1.858 donne pubblicato su Journal of Assisted Reproduction and Genetics questo mese, il livello di FSH superiore a 10 in pazienti che rispondono bene alla stimolazione ormonale non modifica il tasso di gravidanza e di "bimbi in braccio" in seguito alla fecondazione in vitro.

lunedì 21 settembre 2009

FIVET o ICSI?

Un recente studio ha analizzato i risultati in termine di impianto, gravidanza e aborto in seguito a FIVET o ICSI quando pochi ovociti erano disponibili per l'inseminazione (tra 3 e 5). I dati pubblicati su RMB Online mostrano che le due metodiche non hanno differenze per nessuno dei parametri osservati.

Risultati IVF con ovociti crioconservati: ottimali fino a 4 anni

Dallo studio presentato sulla rivista RMB Online si deduce che i risultati della fecondazione in vitro (IVF) con ovociti crioconservati non sono compromessi in caso di scongelamento ovocitario dopo un lungo periodo dalla crioconservazione (48 mesi). I risultati della IVF sono infatti simili nel caso di breve (1-3 mesi) o lungo (48 mesi) congelamento ovocitario.

sabato 19 settembre 2009

Endometriosi: fattore di rischio per parto pretermine, taglio cesareo, emorragia, e ipertensione gravidica

Da uno studio svedese pubblicato su Human Reproduction a settembre 2009, su 8922 casi di endometriosi tratti da registri nazionali dei nati e dei pazienti, si evince che le pazienti con endometriosi vanno incontro a maggior rischio di parto pretermine, taglio cesareo, emorragia ante-parto, e pre-eclampia (ipertensione gravidica con proteinuria).

venerdì 18 settembre 2009

Il Femara è superiore al Clomid nella PCOS che non risponde al Clomid

In uno studio pubblicato su Fertility and Sterility, si dimostra che il Femara, a dosi di 7,5 mg al giorno per 5 giorni, è superiore in termini di ovulazione, spessore endometriale e tasso di gravidanza, rispetto al Clomid, quando quest'ultimo a dosi di 100 mg al giorno, ha fallito. Infatti il Femara dà migliori risultati rispetto all'aumento della dose di Clomid a 150 mg.

Il Femara non è superiore al Clomid nelle donne con policistosi ovarica

In un ampio e ben condotto studio pubblicato su Fertility and Sterility il letrozolo (Femara), usato a dosi di 5 mg per 5 giorni, non si è rivelato superiore al clomifene citrato (Clomid) nell'induzione dell'ovulazione in pazienti con policistosi ovarica. Infatti, nelle donne che assumono Clomid, il numero totale di follicoli ottenuti è maggiore, lo spessore endometriale maggiore, il tempo per raggiungere lo sviluppo di un follicolo dominante più breve. Non c'è differenza nel numero di donne che ottengono l'ovulazione, e non cambia il numero di gravidanze ottenute.

Azoospermia: recupero spermatogenesi in pazienti con ipogonadismo ipogonadotropo

36 pazienti azoospermici affetti da ipogonadismo ipogonadotropo sono stati trattati per 6 mesi con 1,000 U di hCG a giorni alterni ed in seguito con 150 U di rFSH + hCG per 18 mesi, aggiustando la dose se necessario. I risultati, appena mostrati dallo studio in fase III pubblicato su Fertility and Sterility, dimostrano un aumento del volume testicolare ed un ripristino della spermatogenesi (conta media 5,2 milioni/Ml). 5 pazienti hanno inoltre ottenuto una gravidanza spontanea.

giovedì 17 settembre 2009

L'agonista in fase luteale nei cicli 'corti' migliora il tasso di gravidanza

In uno studio ben condotto e in corso di pubblicazione su Reprod Biomed Online si dimostra che, nei cicli 'corti' di ICSI in cui la stimolazione viene effettuata con gonadotropine e antagonisti del GnRh, l'aggiunta al progesterone vaginale (600 mg) di o,5 mg di agonista (leuprolide acetato) al 6° giorno dopo la ICSI migliora il tasso di impianto, di gravidanza e di nati vivi.

La diagnosi pre-impianto per le aneuploidie migliora

In un lavoro ancora non pubblicato su Reprod Biomed Online prodotto dal prestigioso gruppo del dr. Munnè, si dimostra che l'aumento del numero di cromosomi analizzati negli embrioni dagli standard 9 (X, Y, 13, 15, 16, 17, 18, 21 and 22) a 12 cromosomi (aggiungendo l'8, il 14, ed il 20), aumenta significativamente il tasso di gravidanza.

lunedì 14 settembre 2009

Inseminazione intrauterina: quanti giorni di astinenza occorre osservare?

Quanti giorni di astinenza è necessario osservare per avere le massime chance di successo con l'inseminazione intrauterina?

Lo studio retrospettivo pubblicato su Fertility and Sterility afferma che i migliori risultati sono stati osservati nei pazienti che hanno osservato una astinenza inferiore od uguale ai 2 giorni. In questo modo risulta inferiore il numero di spermatozoi motili che vengono inseminati, ma ciò non influenza la possibilità di instaurare una gravidanza che anzi aumenta. La coppia dovrebbe quindi avere l'ultimo rapporto a letto prima della inseminazione intrauterina e precisamente al momento dell'induzione dell'ovulazione (gonasi).

domenica 13 settembre 2009

I farmaci per indurre l'ovulazione non provocano il cancro ovarico nel ratto

E'stato appena pubblicato su Reprod Biomed Online (settembre 2009) un lavoro sperimentale sui ratti, sottoposti ai trattamenti con i comuni farmaci induttori dell'ovulazione (clomifene citrato, gonadotropine menopausali, gonadotropine ricombinanti) e con la gonadotropina corionica HCG.

Analizzando l'epitelio di superficie delle ovaie, non sono stati riscontrati casi di cancro, mentre tutti i farmaci, ad eccezione dell'HCG, hanno provocato displasia.

Non è chiaro se la displasia è un precursore del cancro.

giovedì 10 settembre 2009

Risultati della ICSI non influenzati dalla causa dell’infertilità maschile

Uno studio retrospettivo olandese, pubblicato su Journal of Assisted Reproduction and Genetics che ha coinvolto circa 1500 coppie, ha confrontato i risultati in termini di bambini nati, impiegando la metodica di iniezione intracellulare di uno spermatozoo (ICSI), a seconda della condizione maschile di infertilità (azoospermia ostruttiva, cause genetiche, casi senza causa). Secondo tale studio i risultati non sono influenzati dalla condizione di infertilità maschile nè dalla presenza in famiglia di malattie genetiche, ma sono influenzati solo dal numero di tentativi che vengono affrontati.

Fecondazione assistita all’estero: quante coppie ci vanno ?

Molte, moltissime sono le coppie costrette a ricorrere all’aiuto di centri stranieri per veder coronato il loro sogno di stringere un bimbo tra le braccia.

Ma quante esattamente? Si stima che circa 25.000 europei si spostino dalla propria nazione per motivi riproduttivi; di questi i 2/3 delle coppie provengono da 4 nazioni: Italia 31,8%, Germania 14,4%, Olanda 12,1% e Francia 8,7% (indagine campionaria condotta dall’ESHRE, European Society of Human Reproduction and Embryology).

Dall'Italia, sono 8.000 gli italiani che accedono a tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) al di fuori dei confini nazionali, l’86% dei quali costretti dalla Legge italiana 40/2004 che regola la PMA nel nostro paese. Uno stress enorme per i nostri concittadini, ed un forte dispendio economico. Le principali mete sono Spagna, Grecia, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Danimarca e Slovenia.
Per il nostro paese finalmente qualcosa sta cambiando, dopo una lunga serie di ricorsi al Tar del Lazio e ai tribunali di Firenze e Bologna e soprattutto dopo la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso Aprile.



Fattori ambientali e qualità del seme

In un recente articolo pubblicato sulla rivista Journal of Andrology in Settembre 2009, è stata analizzata l'associazione tra la qualità del liquido seminale e l'esposizione a fattori fisico-chimici presenti nell'ambiente.
In 402 uomini studiati, è stata trovata una associazione positiva tra la ridotta qualità del seme e l'esposizione a metalli pesanti, solventi, fumi, e idrocarburi aromatici policlici.
Quasi statisticamente significativa l'associazione con pesticidi o cemento.
Tra i fattori fisici, risultano associati con ridotta qualità del seme le vibrazioni meccaniche, il calore e la postura seduta per lungo periodo, mentre l'esposizione a radiazioni ionizzanti e campi elettromagnetici non sono risultati associati a ridotta qualità del seme.

Il carico psicologico, non economico, provoca l'abbandono dei trattamenti di fecondazione assistita

In un recente articolo pubblicato sulla rivista Gynecologic and Obstetric Investigation all'inizio del 2009, sono stati analizzati 9 fattori che giustificano l'abbandono da parte delle coppie dei trattamenti di fecondazione assistita.
Tra questi, il carico psicologico è il maggior responsabile degli abbandoni, mentre il costo economico ha un impatto minore.

mercoledì 9 settembre 2009

Pillola contraccettiva e fattori che influenzano il suo funzionamento

In un lavoro di analisi pubblicato su American Journal Obstetrics and Gynecology sono stati analizzati i fattori che possono cambiare l'efficacia della pillola contraccettiva. L'efficacia della pillola aumenta con l'aumentare degli anni di utilizzo e quando la donna ha più di 30 anni. Il peso corporeo non influisce negativamente sull'efficacia della pillola.

martedì 8 settembre 2009

L'aspirina non migliora i risultati della fecondazione in provetta

L'aspirina a basse dosi (100 mg al giorno) è utilizzata ancora in molti centri nella fase successiva al transfer embrionale. Tuttavia svariati studi e meta-analisi hanno dimostrato recentemente la sua inefficacia. Un recente lavoro pubblicato su Fertility and Sterility nel settembre 2009 condotto con metodologia corretta su 169 pazienti con infertilità non tubarica e con precedente fallimento del concepimento (84 con aspirina, 85 senza aspirina) conferma che l'aspirina non migliora il tasso di gravidanza.

Ovociti invecchiati: processo reversibile grazie alla caffeina ?

L''invecchiamento' ovocitario riduce la fertilità ed è il principale fattore limitante nelle tecniche di fecondazione assistita. Tale fenomeno dipende strettamente dall'età della donna: più si avvicina ai 40 anni, maggiore è il grado di invecchiamento e di conseguenza mal funzionamento delle uova. Qualunque tecnica sia applicata, di fronte all'invecchiamento ovocitario, le tecniche di fecondazione assistita hanno una efficacia ridotta.
Un lavoro pubblicato il 5 settembre 2009 sul prestigioso giornale Human Reproduction Update da un gruppo cinese si pone un interessante quesito: si può ridurre l'invecchiamento ovocitario con accorgimenti e sostanze chimiche ?
Secondo questi autori, il trattamento con la caffeina aggiunta al mezzo di coltura degli ovociti può significativamente ridurre l'invecchiamento ovocitario.

lunedì 7 settembre 2009

Tutti i contraccettivi orali (pillola contraccettiva) aumentano il rischio di trombosi venosa, ma in modo diverso, secondo la loro composizione

Tutti i contraccettivi orali (pillola contraccettiva) aumentano il rischio di trombosi venosa, ma in modo diverso, secondo la loro composizione. Uno studio pubblicato su British Medical Journal in settembre 2009 stabilisce che, mentre il rischio di trombosi venosa aumenta in generale di 5 volte nelle donne che usano ogni tipo di pillola, i contraccettivi che contengono levonogestrel lo aumentano di 3 volte (Evanor D, Novogyn 21, Microgynon, Ecogyn 30, Ovranet, Loette, Miranova, Trigynon, Trinordiol), mentre di oltre 5 volte se contengono gestodene (Minulet, Ginoden, Fedra, Harmonet, Estinette, Arianna Minesse, Milvane, Triminulet), e oltre 7 volte se contengono ciproterone acetato (Diane), oltre 6 volte se contengono drospirenone (Yasmin).

Inoltre il rischio è aumentato con l’aumento della dose di estrogeni.

domenica 6 settembre 2009

Eventi stressanti influenzano negativamente i risultati della fecondazione assistita

Un lavoro pubblicato questo mese sulla rivista Human Reproduction indica che lo stress e la depressione percepiti dalle pazienti che si sottopongono a trattamenti di fecondazione assistita possono influenzare negativamente il successo della tecnica.
Su oltre 800 donne analizzate, si è riscontrato un maggior tasso di successo nelle pazienti che percepiscono minori eventi stressanti.
In particolare, lo stress associato al risultato del prelievo ovocitario ('pick up') può influire negativamente sul successo della tecnica.

Dati rassicuranti sui bimbi nati da embrioni congelati, ma incompleti i dati sugli ovociti criopreservati

Un lavoro di revisione sistematica pubblicato questo mese sulla rivista Human Reproduction (Human Reproduction 2009 24(9):2158-2172) rassicura circa la salute dei bimbi nati da embrioni criopreservati precocemente ('early stage').

Il tasso di complicanze ostetriche non mostra differenze rispetto ai bimbi nati da embrioni freschi, e il tasso di malfomazioni è comparabile tra le due metodiche.

Il lavoro non consente di trarre conclusioni finali sui bimbi nati dal congelamento della blastocisti, nè sulla vitrificazione di embrioni 'early stage', blastocisti, od ovociti, in quanto sono incomplete le analisi a lungo termine su queste gravidanze e questi bimbi.

sabato 5 settembre 2009

Influenza suina A H1N1 e gravidanza

Le autorità statunitensi hanno individuato le donne in gravidanza come una delle prime popolazioni da vaccinare contro il virus dell'influenza suina H1N1.

Che cosa è l'inflenza A H1N1 ?

In Aprile 2009, un nuovo virus influenzale A (H1N1) virus è stato provato essere la causa di malattia influenzale in due bambini negli Stati Uniti e ha causato problemi respiratori in Messico. Questo virus è stato trasmesso in poche settimane negli USA e l'11 giugno 2009, la Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di pandemia, con diffusione del virus in molte aree del mondo.
La trasmissione persisterà e si diffonderà maggiormente nell'emisfero nord in autunno e inverno. In contrasto con l'influenza stagionale, l'attuale evidenza indica un relativamente basso rischio di casi di malattia severa nelle persone anziane e il maggior tasso di ospedalizzazioni si osserva in persone con meno di 65 anni.

Come si manifesta ?

In modo analogo all'influenza stagionale. Pertanto occorrono test specifici per distinguere l'influenza A H1N1 da quella stagionale.

La vaccinazione per l'influenza A H1N1 (suina)

La vaccinazione è il metodo più efficace per prevenire la malattia e le sue complicanze. Tuttavia, il vaccino contro l'influenza stagionale non protegge contro l'influenza suina.
Vaccini specifici monovalenti contro l'H1N1 sono in corso di preparazione e saranno autorizzati negli USA a partire da metà Ottobre 2009.
Tuttavia è probabile che il vaccino non sarà disponibile per la vaccinazione di massa, pertanto le autorità statunitensi raccomandano una iniziale vaccinazione per specifici gruppi di pazienti, particolarmente a rischio:

-donne in gravidanza
-persone che vivono con con bambini di meno di 6 mesi
-personale sanitario a contatto con soggetti potenzialmente infetti
-bimbi di età compresa tra 6 mesi e 4 anni
-bimbi, adolescenti o persone di età compresa tra i 25 e i 64 anni, con patologie che li pongono a rischio di complicanze severe (malattie cardiache, polmonari o epatiche croniche, immunosoppressione, cancro, gravidanza, obesità in alcune casistiche)