sabato 24 ottobre 2009

Il valore dell'analisi della frammentazione del DNA spermotozoario nella fertilità umana

L'indice di frammentazione del DNA spermatozoario (DFI) è un fattore utile da integrare all'analisi standard del liquido seminale per valutare la fertilità di un individuo. Lo studio appena pubblicato sulla rivista Int J Androl dimostra che nei pazienti con un normale spermiogramma un indice di frammentazione del DNA spermatozoario (DFI) superiore al 20%, aumenta il rischio di infertilità. Invece, per pazienti con almeno un parametro alterato del liquido seminale, un DFI superiore al 10% aumenta il rischio di infertilità.

venerdì 23 ottobre 2009

L'inibizione del pathway c-Abl-TAp63 protegge la fertilità in topoline trattate con chemioterapici

La scoperta tutta italiana è stata pubblicata su Nature Medicine. Il pathway c-Abl-TAp63 è stato descritto come responsabile della morte ovocitaria in seguito a somministrazione di chemioterapici. Inibendo con un anticorpo monoclonale tale pathway nelle topoline in esame, gli studiosi hanno osservato un mantenimento del pool ovocitario.

mercoledì 21 ottobre 2009

La rimozione chirurgica dell'endometrioma non migliora il tasso di gravidanza nella fecondazione in provetta

Una recente metanalisi pubblicata questo mese (Tsoumpou et al., 2009) su Fertil Ster stabilisce che l'intervento per rimuovere chirurgicamente l'endometrioma non migliora il tasso di successo e la risposta ovarica alla stimolazione. Tuttavia il lavoro ha preso in considerazione solo 5 studi.

domenica 18 ottobre 2009

La stimolazione "dolce" aumenta il tasso di impianto embrionale

In una recente metanalisi pubblicata su Fert Ster si dimostra che, sebbene una stimolazione ormonale più dolce produca un minor numero di ovociti, il tasso di impianto embrionale risulta aumentato in maniera significativa. Questo ribadisce che non è tanto importante il numero di ovociti recuperati, ai fini di aumentare il tasso di bambini nati da fecondazione in provetta.

La capacità antiossidante del plasma seminale si correla con la prolattina e gli ormoni tiroidei

Secondo un lavoro pubblicato in Journal of Andrology in settembre 2009, la prolattina si correla inversamente con la motilità spermatozoaria, mentre la capacità antiossidante del plasma seminale si correla positivamente con la prolattina e l'FT4.

L'entità dell'assisted hatching in embrioni criopreservati determina il tasso di gravidanza

Uno studio randomizzato pubblicato in Settembre 2009 in J Assist Reprod Genet dimostra che, in embrioni decongelati, maggiore è l'entità della rimozione della zona pellucida con il laser (laser assisted hatching), maggiore è il tasso di gravidanza.
La rimozione della metà della zona pellucida determina un tasso di gravidanza clinica del 47%, mentre la rimozione di un quarto di solo il 25%. Anche il tasso di impianto è raddoppiato.

domenica 11 ottobre 2009

Coltura in vitro di follicoli umani aiuta lo sviluppo ovocitario

Nei casi di tumore giovanile femminile si cerca di preservare la fertilità della ragazza prima dell'inizio della terapia chemio/radioterapica, ad esempio crioconservando parte del tessuto ovarico, che verrà poi trapiantato (rischio però di trapiantare anche cellule tumorali). Un'alternativa interessante sta nella maturazione in vitro di follicoli non ancora maturi. Su Human Reproduction è stata descritta una metodica di crescita di follicoli secondari in vitro per 30 giorni, supportati da un sistema di coltura bioingegnerizzato. I dati iniziali, interessanti per le caratteristiche maturative dimostrate dal follicolo, devono essere implementati con lo studio sulla competenza reale di un ovocità così maturato.

Efficienza aumentata della PGD analizzando 12 cromosomi

Dal prestigioso gruppo di ricerca di Munnè (USA), arriva il messaggio che la PGD acquisisce un'efficienza statisticamente superiore se effettuata non più su 9 cromosomi, ma su 12 (X, Y, 8, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 20, 21 e 22). L'articolo, appena pubblicato sulla rivista internazionale RBM Online riporta infatti una percentuale di gravidanze superiore in pazienti che trasferiscono embrioni studiati con PGD (12 cromosomi), rispetto ad embrioni studiati con PGD (9 cromosomi).

sabato 10 ottobre 2009

I risultati della inseminazione intrauterina sono migliori con le gonadotropine urinarie che con le ricombinanti

In un lavoro pubblicato ad Ottobre 2009 su Fertility and Sterility, si dimostra che le gonadotropine urinarie raddoppiano il tasso di gravidanza clinica dell'inseminazione intrauterina, rispetto alle gonadotropine ricombinanti.

I telefoni cellulari aumentano lo stress ossidativo negli spermatozoi

In un lavoro di Ottobre 2009 pubblicato su Fertility and Sterility dal prestigioso gruppo del Dott. Agarwal, si dimostra che le onde elettromagnetiche emesse dal telefono cellulare aumentano il livello di stress ossidativo negli spermatozoi, ne riducono la motilità, la vitalità, senza modificare il livello di danno del DNA.

La mutazione del fattore V Leiden non si associa a fallito attecchimento nella fecondazione in vitro

In uno studio pubblicato questo mese su Fertility and Sterility non è dimostrata l'associazione tra mutazioni del fattore V Leiden (trombofilia) e il fallimento dell'attecchimento nella fecondazione in vitro. Anzi, sebbene in modo non significativo statisticamente, sembra esserci un trend di maggiore successo in donne con mutazione del fattore V.

Le donne con endometriosi hanno una maggiore incidenza di polipi endometriali

In un lavoro pubblicato sulla rivista Fertility and Sterility in Ottobre 2009, sono state esaminate 631 donne infertili, di cui 434 con endometriosi e 197 senza. E' stato osservato che nelle donne con endometriosi c'è una maggiore incidenza di polipi endometriali soprattutto nei casi di endometriosi più severa. Inoltre risultano aumentati nell'endometriosi alcuni marcatori molecolari di aumentata attività proliferativa.

venerdì 9 ottobre 2009

L'ormone della crescita aumenta il tasso di gravidanze cliniche, di nati e di transfer embrionale in donne che rispondono poco alla stimolazione

Una metanalisi di 6 studi ben condotti su 169 pazienti pubblicato sulla rivista Human Reproduction Update indica che l’aggiunta di ormone della crescita alla stimolazione di pazienti che rispondono poco alle gonadotropine aumenta del 16% il tasso di gravidanza clinica e dei nati. Inoltre aumenta significativamente il numero di pazienti che raggiungono il transfer embrionale.

domenica 4 ottobre 2009

Uso del progesterone dopo transfer: indagine su 50.000 casi

E' stata effettuata una indagine conoscitiva sull'uso del progesterone dopo transfer embrionale. Hanno partecipato 97 centri da 35 paesi (17 in Europa, 5 in Sud America, 1 in Africa, 3 in Oriente, 7 in USA, Canada e Asia), che effettuano, la maggior parte, una media di meno di 1000 fecondazioni per anno, con 9 centri che effettuano oltre 1000 fecondazioni l'anno, 3 oltre 2000 fecondazioni per anno, e 2 centri con oltre 3000 fecondazioni l'anno. Sono stati analizzati 50.000 cicli.
I risultati indicano che il 66% per cento consigliano il progesterone fino a 10-12 settimane di gravidanza, il 22% fino al battito cardiaco fetale e il 13% fino al primo test di gravidanza positivo.
La maggior parte dei centri (64%) consigliano il progesterone per via vaginale (crema, gel o compresse), il 13% per via intramuscolare, il 15% per via sia vaginale che intramuscolare. Una minoranza consigliano l'HCG, e solo il 2% progesterone per bocca.

La divisione precoce dello zigote in due cellule è un buon indice di qualità embrionaria

La divisione precoce di uno zigote in due cellule è un fattore predittivo per lo sviluppo embrionario e il tasso di gravidanza. L'osservazione di quasi 9500 embrioni, riportata nel mese di Settembre 2009 dalla rivista Journal of Assisted Reproduction and Genetics ha infatti evidenziato che il tasso di gravidanze per transfer aumenta trasferendo embrioni divisi precocemente in due cellule (24-29 ore dopo l'inseminazione) (38,7 vs 26,3%). Inoltre il trasferimento singolo dell'embrione diviso precocemente mostra buoni risultati in termini di gravidanze ottenute per transfer (38,5%), diminuendo il rischio di gravidanze multiple.

venerdì 2 ottobre 2009

Età avanzata femminile e fecondazione in vitro: quando è troppo?

In uno studio pubblicato nella rivista RBM Online nel mese di Ottobre 2009, sono state retrospettivamente analizzate 459 pazienti di età superiore o uguale ai 42 anni. A 42 anni, il tasso di gravidanza clinica è di circa l’8%, a 43 anni di circa il 5%, a 44 anni di circa il 2%, con un solo parto risultante in donna di 44 anni. Nessuna gravidanza clinica è stata registrata in donne di 45 o più anni.

giovedì 1 ottobre 2009

L'ormone antimulleriano (AMH) a livelli bassissimi consente la gravidanza con la ICSI

In un lavoro pubblicato recentemente dal nostro gruppo sulla prestigiosa rivista Fertility and Sterility è stato dimostrato che, anche in presenza di valori bassissimi di ormone antimulleriano AMH, è possibile ottenere la gravidanza e la nascita, utilizzando un opportuno protocollo di stimolazione e la ICSI.

L'FSH alto in donne che rispondono alla stimolazione non modifica il tasso di gravidanza

In uno studio prospettico su 1.858 donne pubblicato su Journal of Assisted Reproduction and Genetics questo mese, il livello di FSH superiore a 10 in pazienti che rispondono bene alla stimolazione ormonale non modifica il tasso di gravidanza e di "bimbi in braccio" in seguito alla fecondazione in vitro.