domenica 24 luglio 2011

Effetto della metformina su donne con sindrome da ovaio policistico

Sulla rivista Human Reproduction è stato pubblicato uno studio sull'uso della metformina, farmaco utilizzato per il trattamento del diabete mellito, su donne non obese affette da sindrome da ovario policistico e sottoposte a tecniche di IVF/ICSI. Dallo studio è risultato che, il trattamento con metformina per dodici settimane prima e durante l’IVF/ICSI migliora significativamente il tasso di gravidanze e il numero di nati vivi e, inoltre, aumenta il numero di gravidanze spontanee. Ciò nonostante non sono stati riscontrati effetti sugli esiti della IVF.

giovedì 14 luglio 2011

Riserva ovarica e maturità ovocitaria in donne con tumore

Sulla rivista Fertility and Sterility è stato pubblicato uno studio effettuato per valutare la riserva ovarica, la risposta alle gonadotropine e il grado di maturità ovocitaria in donne con tumore che stanno per intraprendere trattamenti di IVF prima di sottoporsi a chemioterapia o radioterapia. Dallo studio è emerso che, in donne con leucemia, tumore intestinale, ginecologico o al cervello, non c'è differenza rilevante in termini di conta di follicoli antrali, livelli di FSH, durata della stimolazione, livelli di estradiolo il giorno della somministrazione di hCG, numero di ovociti recuperati e percentuale di ovociti maturi, rispetto a donne sane. Nelle giovani donne, quindi, affette da tumore, la riserva ovarica e il grado di maturità ovocitaria restano inalterate nonostante la malattia, a differenza degli uomini in cui,invece, si riscontra un danneggiamento della spermatogenesi.

PGD con CGH: è migliore della FISH?

La fish (ibridazione fluorescente in situ) è la metodica più utilizzata per valutare la presenza di riarrangiamenti cromosomici non bilanciati negli embrioni pre-impianto. Secondo uno studio riportato sulla rivista Human Reproduction l'utilizzo della PGD (diagnosi genetica pre-impianto) con la CGH (ibridazione genomica comparativa) ci permette di valutare gli squilibri cromosomici embrionali, fornendo la possibilità, a differenza della fish, di screenare tutti e ventiquattro i cromosomi per aneuploidie simultanee. La CGH ci fornisce, perciò, miglioramenti rispetto alla fish in termini di performance del test, automazione, sensibilità e affidabilità.

domenica 10 luglio 2011

Antiossidanti orali e stress ossidativo

Lo stress ossidativo e il danno al DNA spermatico influenzano la fertilità maschile e possono avere un impatto negativo sul normale sviluppo embrionale. Pazienti con alti livelli di danno al DNA, che intraprendono trattamenti di fecondazione assistita, sono esposti a un rischio maggiore di avere basso tasso di fecondazione, aumentati aborti e possibilità di sviluppare una progenie malata. La somministrazione di antiossidanti orali, valutata in molti studi, abbassa i livelli di stress ossidativo e determina un miglioramento della motilità, soprattutto in pazienti astenozoospermici.

sabato 9 luglio 2011

La stimolazione ovarica influenza negativamente la recettività dell'endometrio

Secondo uno studio riportato sulla rivista Fertility and Sterility i tassi di gravidanza clinica in cicli di IVF/ICSI in cui sono utilizzati embrioni congelati, sono più alti di quelli che utilizzano embrioni freschi, nonostante gli indicatori di qualità embrionale rivelino, in quelli congelati, delle coorti di embrioni morfologicamente e numericamente inferiori rispetto a quelli freschi. Questi risultati suggeriscono, quindi, un effetto negativo della stimolazione ovarica sulla recettività dell'endometrio con maggiori problemi a livello d'impianto.

lunedì 4 luglio 2011

Influenza del BMI sull'instaurarsi di una gravidanza

Sulla rivista RBM online è stato pubblicato uno studio sull'impatto del BMI (body mass index) sull'instaurarsi di una gravidanza in seguito a IVF/ICSI. Sono state esaminate 487 coppie infertili, di cui il 21,1% delle donne con problemi di sovrappeso e il 12,1% invece di obesità. Il BMI elevato provoca un aumento del numero di cicli iniziati, dei tassi di cancellazione e delle dosi di gonadotropine utilizzate durante la stimolazione. Inoltre, donne con basso o elevato BMI presentano un numero minore di ovociti recuperati e di embrioni sviluppati. Donne in sovrappeso e obese hanno quindi un basso tasso di gravidanza. I fattori che possono essere considerati predittivi per l'instaurarsi di una gravidanza sono l'età e il BMI della donna e l'età dell'uomo.

Biomarkers coinvolti nell'autoimmunità ovarica umana

Il ruolo degli autoanticorpi ovarici è stato ampiamente discusso nella patofisiologia della POF (fallimento ovarico prematuro) e dell'infertilità inspiegata. Diversi studi hanno portato alla scoperta di tre autoantigeni ovarici dominanti, l'alfa ACTININA 4, l’HSPA5 e la beta-ACTINA, i quali sono localizzati in vari compartimenti dell'ovaio, in particolare, nell'ooplasma durante tutto lo sviluppo follicolare, nella teca, nella granulosa, nel corpo luteo e nella zona pellucida. Tranne l'alfa-actinina 4, essi sono espressi anche nell'ovocita; possono, quindi, essere utilizzati per diagnosticare la POF e casi di fallimento in seguito a IVF dovuti a immunità ovarica e, inoltre, possono essere utili per capire i meccanismi molecolari coinvolti nella patofisiologia di alcune condizioni.