venerdì 24 giugno 2011

Il protocollo di stimolazione con l' antagonista del GnRH è più sicuro di quello con l'agonista

Gli agonisti e gli antagonisti del GnRH sono utilizzati per prevenire il picco di LH durante i protocolli di stimolazione ovarica. Gli agonisti down-regolano i recettori pituitari del GnRH mentre gli antagonisti direttamente e rapidamente inibiscono il rilascio di gonadotropine. Un aggiornamento della Cochrane dimostra che nelle donne che sono trattate con antagonista la probabilità di avere sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) è più bassa rispetto a quelle trattate con agonista.

Esiste un'associazione tra il numero di uova e il tasso di nati vivi nei trattamenti di IVF?

Sebbene il numero di nati vivi sia il principale risultato clinico in seguito a trattamenti di fecondazione in vitro, il numero di uova recuperate in seguito a stimolazione ovarica è spesso utilizzato come un esito surrogato nella pratica clinica e nella ricerca. Secondo uno studio riportato sulla rivista Human Reproduction e condotto analizzando 400135 cicli di IVF esiste una relazione non lineare tra il numero di uova recuperate e il tasso di nati vivi. Si stima che il numero di uova necessario per massimizzare il tasso di nati vivi sia di circa quindici.

sabato 18 giugno 2011

L'esercizio fisico ad alta quota provoca disfunzione testicolare

Secondo uno studio riportato sulla rivista Fertility and Sterility praticare esercizio fisico ad alta quota provoca effetti deleteri sul sistema riproduttivo maschile. In uomini osservati ad altezze al di sopra del livello del mare è stata riscontrata una riduzione della concentrazione degli spermatozoi, del body mass index (BMI), della circonferenza della vita e del grasso corporeo rispetto ad uomini osservati ad altezze inferiori. L'esercizio fisico ad alte quote è associato, quindi, con una disfunzione testicolare che porta ad una ridotta concentrazione di spermatozoi probabilmente dovuta ad un'alterata spermatogenesi.

La Withania Somnifera migliora la qualità del liquido seminale

La withania somnifera, conosciuta con il nome di ginseng indiano, è una pianta appartenente alla famiglia della belladonna e utilizzata per il trattamento di alcuni sintomi: affaticamento cronico, disidratazione, debolezza e anche condizioni di impotenza. Secondo uno studio riportato sulla rivista RMB online, il trattamento, per un periodo di tempo di tre mesi, con Whitania Somnifera riduce il processo di apoptosi in uomini normo e oligozoospermici e le concentrazioni di ROS negli oligo e asteno-zoospermici. Il trattamento, inoltre, provoca un miglioramento significativo delle concentrazione di ioni metallo essenziali (zinco, ferro, rame).

martedì 14 giugno 2011

Assisted hatching: il punto della situazione

E' appena apparsa una metanalisi sulla letteratura medica per valutare i risultati dell'Assisted Hatching (AH)nella Fecondazione Assistita.
Dai dati emerge che l'AH si correla con un aumento delle gravidanze cliniche e delle gravidanze multiple nelle donne con ripetuti fallimenti da impianto o nei casi di embrioni trasferiti dopo congelamento/scongelamento.

Invece non si osserva nessun vantaggio nel proporre l'AH a:
1)coppie con età femminile avanzata;
2)coppie senza ripetuti fallimenti da impianto che trasferiscono embrioni "freschi" (non congelati).

I dati in esame non permettono di trarre conclusioni circa il tasso di aborto e i nati vivi.

sabato 11 giugno 2011

Il danno al DNA è associato con la qualità embrionale nei cicli di IVF/ICSI?

Il danno al DNA spermatico è un fattore comune negli uomini sterili e può influire negativamente sul tasso di gravidanze spontanee nonchè sui cicli di IUI/IVF. E' stato riscontrato che non c'è una relazione consistente tra danno al DNA e qualità embrionale. L'influenza del danno al DNA degli spermatozoi sulla qualità e sullo sviluppo embrionale è più significativa nei casi di ICSI(intracytoplasmic sperm injection) rispetto ai casi di IVF (in vitro fertilization) .

La pentossifillina agisce positivamente sui parametri seminali di uomini con sterilità idiopatica

Un gruppo di 254 uomini con oligo-asteno-terato-zoospermia (OAT) idiopatica è stato trattato per un periodo di tempo di 24 settimane con pentossifillina. In seguito al trattamento è stato riscontrato che la pentossifillina ha degli effetti positivi sulle variabili seminali ed in particolare provoca: aumento della motilità e della concentrazione degli spermatozoi, del numero di forme morfologicamente normali ed infine un aumento della reazione acrosomiale e dell'attività della superossido dismutasi (SOD) e della catalasi nel liquido seminale.

sabato 4 giugno 2011

Vitamina D e qualità degli spermatozoi

I recettori per la vitamina D e gli enzimi metabolizzanti la vitamina D sono espressi nei dotti eiaculatori umani, nelle cellule germinali e negli spermatozoi maturi. Secondo uno studio, riportato sulla rivista Human Reproduction, i livelli di vitamina D nel siero sono correlati positivamente con la motilità progressiva e totale degli spermatozoi e con la morfologia. Inoltre, la 25-diidrossi-vitaminaD provoca un aumento dei livelli di calcio intracellulare inducendo cosi la reazione acrosomiale.

Effetti del virus dell' HBV sui parametri seminali e sul tasso di fecondazione

Le conseguenze del virus dell’HBV sulla fertilità non sono ancora molto chiare. Secondo uno studio riportato sulla rivista RBM online in cui sono stati messi a confronto cicli di IVF con pazienti HBV positivi e cicli con pazienti sani, L'HBV ha un effetto deleterio sui parametri seminali e in particolare provoca una diminuzione della motilità spermatica. Inoltre, è stato dimostrato un ridotto tasso di fecondazione associato con un più basso numero di embrioni disponibili per il transfer, nonostante la qualità embrionale non sia diversa il secondo o terzo giorno.

giovedì 2 giugno 2011

Qualità del liquido seminale in pazienti con epatite C cronica

Secondo alcuni studi, l'infezione da HCV provocherebbe alterazione dei parametri seminali ed ormonali. Un recente studio ha visto un significativo peggioramento di tutti i parametri seminali (volume, concentrazione, motilità e morfologia), peggioramento correlato con la durata dell'infezione e con la carica virale. In questo studio, anche i dosaggi ormonali sono significativamente alterati: questi pazienti presentano ridotto testosterone ed aumentati estrogeni e prolattina rispetto ai controlli sani.

Implicazioni cliniche degli aggregati di reticolo endoplasmatico liscio in ovociti maturi

Secondo un gruppo di ricerca portoghese, l'ultrastruttura degli ovociti maturi potrebbe predire i tassi di successo della fecondazione in vitro. Infatti, studiando 721 cicli di ICSI è stato visto che ovociti maturi che presentano grandi aggregati di reticolo endoplasmatico liscio hanno una ridotta fertilizzazione, ridotto clivaggio embrionale e un minor tasso di formazione di blastocisti rispetto ai controlli che non presentavano queste alterazioni ultrastrutturali.