domenica 29 agosto 2010

Il rischio di contaminazione del materiale biologico crioconservato è minimo

1. Il caso. Ovociti, spermatozoi, embrioni, blastocisti, tessuto ovarico e tessuto testicolare possono tutti essere attualmente conservati per un lungo periodo attraverso un processo detto crioconservazione che mantiene i tessuti ad una temperatura di -196°C (azoto liquido).
Tutte le principali Organizzazioni Sanitarie mondiali si sono negli anni pronunciate sulla crioconservazione al fine di regolamentare la gestione dei vari campioni di un laboratorio. L'attenzione è principalmente rivolta al potenziale infettivo dei campioni maneggiati (si richiede infatti a tutti i pazienti un pannello di esami infettivologici prima della crioconservazione) e alla possibilità di contaminazione in azoto liquido di un campione "sano" da parte di un campione infetto.
2. Lo studio. Uno studio appena apparso sulla rivista Fertility and Sterility ha analizzato tutta la letteratura scientifica disponibile sull'argomento sia nei laboratori di Fecondazione Assistita che in quelli di ricerca in cui si maneggiano cellule animali. Dalla revisione della letteratura il rischio di cross contaminazione nei laboratori di Fecondazione Assistita risulta esiguo.

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