giovedì 4 novembre 2010

Strategie per prevenire la contaminazione durante la conservazione degli ovociti umani

La crioconservazione delle cellule animali e dei tessuti viene tradizionalmente effettuata con azoto liquido (LN). Questa procedura può però provocare contaminazione del campione da parte di agenti patogeni e microbiologici. Lo stesso LN è considerato una potenziale fonte di contaminazione soprattutto se viene a diretto contatto con il campione. Da uno studio effettuato a Valencia e pubblicato sulla rivista Fertility and Sterility è stato dimostrato che l'utilizzo di azoto nella fase gassosa permette la conservazione di ovociti vitrificati, mantenendo il loro potenziale di sviluppo in embrioni competenti, nello stesso modo dell' azoto liquido. L'unica differenza è che con l'azoto in fase gassosa si diminuiscono le possibilità di contaminazione dei campioni in quanto la densità di agenti inquinanti nella fase gassosa è più bassa rispetto a quella nella fase liquida.

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