giovedì 2 dicembre 2010

La fecondazione in vitro non aumenta il rischio di aneuploidie cromosomiche

Una delle maggiori preoccupazioni dei trattamenti di fecondazione in vitro è se la manipolazione degli ovociti e degli embrioni possa portare a sbilanciamenti cromosomici. Un recentissimo studio fatto su 406 aborti avvenuti nel primo timestre di gravidanza conferma che non vi è un aumentato rischio statistico di aneuploidie cromosomiche negli embrioni in provetta rispetto a quelli concepiti naturalmente. Vi è un aumentato tasso di aneuploidie solo in embrioni provenienti da ICSI per fattore maschile, il che fa supporre che lo sbilanciamento cromosomico derivi da un rischio parentale piuttosto che dalle procedure tecniche di fertilizzazione.

Nessun commento:

Posta un commento

Posta un commento a questo articolo