venerdì 1 aprile 2011

Anticorpi anti-spermatozoo ed esito delle fecondazioni assistite

Gli anticorpi anti-spermatozoo (ASA) sono un argomento molto dibattuto in letteratura: i dati sul loro ruolo nell'esito delle fecondazioni in vitro sono spesso discordanti. Per dare più chiarezza sull'argomento è stata svolta una metanalisi che intende studiare quanto gli ASA influenzino le due tecniche di fecondazione in vitro più utilizzate: FIVET ed ICSI. Il risultato di questo lavoro indica che non vi è alcuna relazione tra ASA e successo di FIVET o ICSI, e conferma così che queste due tecniche sono due valide opzioni per pazienti infertili a causa di questi anticorpi.

Endometriomi e qualità dell'embrione

Sembra ampiamente dimostrato che gli endometriomi causino una riduzione della qualità ovocitaria ma non è ancora chiaro quanto questi siano responsabili della qualità dell'embrione. Un recente lavoro canadese ha iniziato a studiare questa relazione paragonando gli embrioni ottenuti dopo IVF da 13 donne con endometriomi ovarici bilaterali rispetto a 39 controlli, quindi senza endometriomi. Non è stata evidenziata alcuna differenza tra i due gruppi nella qualità embrionaria. Sebbene i numeri studiati non siano elevati, questo studio dà la base ad altri lavori per comprendere meglio questo fenomeno.

martedì 29 marzo 2011

AMH nelle ragazze nate piccole per età gestazionale (SGA)

La vita fetale è una fase critica per lo sviluppo d’importanti sistemi organici, incluse le gonadi. Già a venti settimane di gestazione nell'ovaio è raggiunto il numero massimo di follicoli primordiali. L'ormone antimulleriano (AMH) è un marker della riserva di follicoli. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Human Reproduction nelle bambine nate piccole per età gestazionale (SGA) i livelli di AMH sono simili a quelli delle ragazze nate sane, cosa che indica che il pool di follicoli primordiali non è compromesso da questa situazione. Inoltre, si è visto che, il trattamento con l'ormone della crescita (GH) non ha effetti sui livelli di AMH di queste ragazze.

lunedì 28 marzo 2011

La presenza di fibromi non influisce sul successo delle tecniche di fecondazione assistita

La relazione tra fibromi e infertilità è stata un argomento dibattuto per molti anni. Secondo uno studio, condotto su 119 donne e pubblicato sulla rivista Human Reproduction, in pazienti asintomatiche selezionate per l’IVF, la presenza di piccoli fibromi con diametro inferiore a 50 mm e non invadenti la cavità endometriale non influisce sul tasso di successo della procedura. Questo risultato non deve, però, essere usato per considerare tutte le lesioni intramurali e sottosierose d’importanza non rilevabile perché alcune di esse possono essere comunque deleterie.

Antiossidanti ed infertilità maschile

Tra il 30 e l'80% delle condizioni di subfertilità maschili sono da attribuire all'effetto nocivo che i radicali liberi esercitano sugli spermatozoi. Recentemente la Cochrane Database Syst Rev ha pubblicato una meta-analisi per valutare
1) tasso di gravidanza
2) tasso di bambini nati
con le tecniche di fecondazione assistita, dopo terapia antiossidante. Secondo la Cochrane, la terapia con antiossidanti incrementa la percentuale di gravidanze e di bambini nati; inoltre non sono stati registrati effetti indesiderati negli uomini che hanno assunto antiossidanti.

venerdì 18 marzo 2011

Iniezione intrafollicolare di spermatozoi (IFSI) nelle mucche

L'iniezione intrafollicolare (IFSI) e l'inseminazione intrauterina (IUI) sono state applicate rispettivamente a 17 e 33 mucche nella stagione di ridotta fertilità di questi animali.
I ricercatori hanno osservato un tasso di gravidanza pari al 23,5% con la IFSI e del 9% con la IUI.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Theriogenology.

domenica 13 marzo 2011

Obesità e gravidanza

Secondo uno studio riportato sulla rivista Reproductive Bio Medicine Online nelle donne in sovrappeso gli embrioni, se di ottima qualità, non perdono la loro capacità di impianto, senza perciò compromettere i tassi di gravidanza. Nonostante ciò, in queste donne le complicazioni durante la gravidanza rimangono molto alte, soprattutto in caso di gravidanze multiple.

giovedì 3 marzo 2011

La qualità e la quantità degli ovociti nella donna diminuiscono con l'aumentare dell'età

Durante la vita fetale ogni donna riceve dalla madre un patrimonio di cellule germinali che poi, attraverso l'invecchiamento ovarico, inizia a perdere per arrivare infine alla menopausa. Con l'invecchiamento cronologico la quantità e la qualità (vista in termini di gravidanza) degli ovociti iniziano a diminuire. In termini d' impianto la conta dei follicoli antrali ha un limitato valore predittivo in giovane età, mentre, in donne con età superiore ai 35, o ancora di più ai 38 anni, si tende ad avere un tasso d' impianto minore.

La vitrificazione: un approccio promettente per la conservazione degli ovociti

In uno studio riportato sulla rivista Fertility and Sterility sono state messe a confronto le due metodiche di vitrificazione e congelamento lento con lo scopo di valutare i possibili effetti sull'organizzazione subcellulare degli ovociti in seguito a crioconservazione. Si è visto che in seguito a vitrificazione, gli ovociti tendono a recuperare velocemente il volume cellulare e il fuso mitotico è maggiormente conservato. Il tasso di frammentazione del DNA non presenta differenze, invece il tasso di sopravvivenza degli ovociti è più alto rispetto a quello osservato con il congelamento lento.

mercoledì 23 febbraio 2011

I recettori per le gonadotropine svolgono un ruolo importante sul sistema riproduttivo femminile

I recettori per le gonadotropine (GnRH) sono presenti in una varietà di tessuti sia normali che tumorali del sistema riproduttivo femminile (ovaio, cellule della granulosa, follicoli di graaf, endometrio). Questi recettori agiscono come regolatori del processo di sintesi dell' HCG e dell'impianto dell'embrione nella cavità uterina e svolgono un ruolo chiave nel blocco della proliferazione cellulare e nel processo di apoptosi. Gli agonisti del GnRH vengono utilizzati per il trattamento del cancro e per la protezione dell'ovaio durante i trattamenti chemioterapici.

La fecondazione assistita non è legata ad un aumento del rischio di anomalie citogenetiche nel feto

Secondo uno studio riportato sulla rivista Fertility and Sterility le varie tecniche di fecondazione assistita non provocano un aumento delle possibilità di avere, nel primo trimeste di gravidanza, un feto affetto da anomalie citogenetiche. Non c'è sostanziale differenza tra gravidanze spontanee e gravidanze a seguito di tecniche di fecondazione assistita e, in quest'ultimo caso, tra procedure in vivo (IUI) e in vitro (IVF). Si è inoltre riscontrato che non aumenta la preponderanza per una specifica anomalia.

martedì 22 febbraio 2011

La celiachia non provoca infertilità maschile

Sebbene alcune linee di ricerca sostengano che la celiachia possa essere una causa di infertilità maschile, un recente studio svedese su quasi 40.000 pazienti ha dimostrato il contrario. Il gruppo che dalla biopsia intestinale risultava affetto da celiachia, infatti, non presenta differenze significative in termini di fertilità rispetto al gruppo di controllo, correggendo i risultati per età e fattori di rischio di infertilità.

Esposizione prenatale al fumo: gli effetti

É ormai noto che il fumo durante la gravidanza è un fattore di rischio per il bambino di ridotta qualità seminale. In aggiunta a questo, si è visto con uno studio condotto su oltre 3000 pazienti che l'esposizione al fumo nel periodo prenatale provocherebbe una pubertà precoce, altezza minore in età adulta, indice di massa corporea più alto, ridotto volume e funzionalità testicolare a causa di un aumento del testosterone libero. Uomini, invece, fumatori che però non sono stati esposti al fumo in età prenatale presentano un aumento del testosterone totale, ma quello libero è simile ai non fumatori.

domenica 20 febbraio 2011

Embrione allo stadio di blastocisti ed aneuploidie

Sulla rivista Fertility and Sterility è stato riportato un articolo sulle aneuploidie cromosomiche dell'embrione, molto frequenti, allo stadio di blastocisti. A questo stadio l'aneuploidia è correlata, anche se in maniera debole, con la morfologia e la sola analisi morfologica non può essere sufficiente per assicurare il trasferimento di embrioni normali dal punto di vista cromosomico perciò sono necessarie tecniche più invasive. Tutti i cromosomi possono essere affetti da aneuploidie, ma, in particolar modo, il cromosoma 21, le cui anomalie aumentano poi con l'aumentare dell'età materna. Il tipo di aneuploidia è infine correlato con la classificazione della blastocisti.

giovedì 17 febbraio 2011

La presenza di endometrioma non influisce sul numero di ovociti recuperati dall'ovaio

Circa 1/3 delle donne con endometriosi sono affette da endometrioma ovarico. In seguito ad uno studio riportato sulla rivista Fertility and Sterility si consiglia di intraprendere un trattamento di fecondazione assistita senza previa eliminazione dell'endometrioma, a meno che non sia troppo grande, in quanto la sua asportazione potrebbe essere deleteria per la funzione ovarica e perchè il numero di ovociti recuperati in presenza o assenza di endometrioma è simile.