sabato 4 giugno 2011

Effetti del virus dell' HBV sui parametri seminali e sul tasso di fecondazione

Le conseguenze del virus dell’HBV sulla fertilità non sono ancora molto chiare. Secondo uno studio riportato sulla rivista RBM online in cui sono stati messi a confronto cicli di IVF con pazienti HBV positivi e cicli con pazienti sani, L'HBV ha un effetto deleterio sui parametri seminali e in particolare provoca una diminuzione della motilità spermatica. Inoltre, è stato dimostrato un ridotto tasso di fecondazione associato con un più basso numero di embrioni disponibili per il transfer, nonostante la qualità embrionale non sia diversa il secondo o terzo giorno.

giovedì 2 giugno 2011

Qualità del liquido seminale in pazienti con epatite C cronica

Secondo alcuni studi, l'infezione da HCV provocherebbe alterazione dei parametri seminali ed ormonali. Un recente studio ha visto un significativo peggioramento di tutti i parametri seminali (volume, concentrazione, motilità e morfologia), peggioramento correlato con la durata dell'infezione e con la carica virale. In questo studio, anche i dosaggi ormonali sono significativamente alterati: questi pazienti presentano ridotto testosterone ed aumentati estrogeni e prolattina rispetto ai controlli sani.

Implicazioni cliniche degli aggregati di reticolo endoplasmatico liscio in ovociti maturi

Secondo un gruppo di ricerca portoghese, l'ultrastruttura degli ovociti maturi potrebbe predire i tassi di successo della fecondazione in vitro. Infatti, studiando 721 cicli di ICSI è stato visto che ovociti maturi che presentano grandi aggregati di reticolo endoplasmatico liscio hanno una ridotta fertilizzazione, ridotto clivaggio embrionale e un minor tasso di formazione di blastocisti rispetto ai controlli che non presentavano queste alterazioni ultrastrutturali.

domenica 22 maggio 2011

Effetto del BMI sul successo dei trattamenti di stimolazione ovarica ed inseminazione intrauterina

Disfunzioni ovulatorie ed alterazioni ormonali del mezzo follicolare ed endometriale possono influire sulla qualità ovocitaria, sulla possibilità di impianto e sullo sviluppo embrionale precoce sia in gravidanze spontanee che in gravidanze risultanti da trattamenti di fecondazione assistita. Secondo uno studio, riportato sulla rivista Fertility and Sterility, donne obese sottoposte a cicli di stimolazione ovarica con conseguente inseminazione intrauterina hanno una chance di successo paragonabile a quella di donne con normale BMI (indice di massa corporea), in seguito però ad eventuali cambiamenti, in particolare l'utilizzo di alte dosi di farmaco, atti ad ottimizzare la risposta al trattamento. Le pazienti con un BMI elevato, devono però, prima di iniziare qualsiasi trattamento ottimizzare il loro peso per ridurre tutti i rischi, ostetrici e non, associati all'obesità.

lunedì 9 maggio 2011

PMA nelle coppie con maschio HIV positivo: il punto della situazione

Sulla rivista Fertility and Sterility è stata pubblicata una review sistematica sugli studi pubblicati in questi anni sulla Fecondazione in vivo o in vitro in coppie sierodiscordanti per il virus dell'HIV (maschio positivo).
Su 658 lavori analizzati non è stato registrato nessun caso di sieroconversione materna o del bambino dopo trattamento con IUI (tasso di gravidanza per ciclo 18%) o FIVET-ICSI (tasso di gravidanza per ciclo 38,1%).

domenica 1 maggio 2011

I vacuoli influenzano il danno al DNA spermatico?

I vacuoli si riscontrano in quasi tutti gli spermatozoi e sono localizzati principalmente sulla punta o nella regione centrale della testa. Uno studio, pubblicato sulla rivista Human Reproduction, ha dimostrato che in spermatozoi con vacuoli di grandi dimensioni non c'è un’incidenza maggiore di aberrazioni cromosomiche rispetto agli spermatozoi senza vacuoli e che quindi i vacuoli non sono responsabili di danni al DNA spermatico.

La morfometria degli ovociti è associata con l'età della donna

Lo scopo dello studio, pubblicato sulla rivista" Journal of Assisted Reproduction and Genetics", è stato quello di valutare i parametri morfometrici, in particolare diametro citoplasmatico, spessore della zona pellucida e ampiezza dello spazio perivitellino degli ovociti in metafase II, in relazione con la birifrangenza della zona pellucida, la presenza del fuso meiotico e l'età della donna. E' stato dimostrato che lo spessore della zona pellucida e il diametro citoplasmatico diminuiscono linearmente con l'aumentare dell'età della donna.

martedì 26 aprile 2011

Polimorfismi del metabolismo dei folati ed esito della IVF

Sembra ormai evidente che i folati abbiano un ruolo importante nella riproduzione femminile e uno studio su oltre 600 pazienti ha cercato di individuare i polimorfismi sui geni che regolano il pathway metabolico dei folati più importanti nella riproduzione. In particolare, si è visto che i geni MTHFR, FOLR1, CTH e SLC19A1 sono quelli più coinvolti nell'esito della stimolazione ovarica e dei cicli di IVF e le eterozigosi sembra che diano risultati più favorevoli rispetto alle omozigosi selvatiche.

Birifrangenza e frammentazione del DNA spermatozoario

Gli spermatozoi sono cellule otticamente anisotrope, ossia hanno la capacità di decomporre un raggio di luce in due appena questo le attraversa. Il significato diagnostico e clinico di questo fenomeno non è ancora del tutto chiaro ma uno studio recente ne propone una relazione con la frammentazione del DNA. Su circa 2000 spermatozoi studiati, infatti, si è visto che la frammentazione del DNA è significativamente maggiore negli spermatozoi con una birifrangenza totale della testa, piuttosto che in quelli con una parziale.

martedì 19 aprile 2011

Coenzima Q10 e stress ossidativo

Molte evidenze mostrano l'implicazione dello stress ossidativo nell'infertilità maschile. Il Coenzima Q10, conosciuto come vitamina Q, ha carattere antiossidante ed è presente in molti alimenti tra cui carne, pesce e oli vegetali. Uno studio condotto su 47 pazienti sottoposti per dodici settimane a dosi giornaliere di coenzima Q10 ha dimostrato l'efficiacia del trattamento con risultante abbassamento dei livelli di stress ossidativo. Esso, inoltre, può essere utilizzato come terapia aggiuntiva nei casi di oligoteratozoospermia per migliorare i parametri seminali, anche se in questo caso sono necessari ulteriori studi di accertamento.

L'obesità materna influenza la possibilità di allattamento al seno

L'obesità materna in gravidanza è stata associata a una più bassa possibilità di iniziare l'allattamento al seno. Uno studio condotto dall’University of North Carolina hospitals da gennaio 2001 a giugno 2005 su 688 donne seguite dall'inizio della gravidanza fino a tre mesi dopo il parto, ha dimostrato che, donne con BMI (indice di massa corporea) maggiore di 26 kg/m2 hanno un rischio quattro volte maggiore rispetto alle donne con BMI normale di non iniziare l'allattamento dal seno. Questa relazione invece, contrariamente a quanto si pensa, non è influenzata dai fattori psicologici tipici della gravidanza, quali stress, depressione e ansia.

domenica 17 aprile 2011

Come preservare la fertilità nei ragazzi in età prepuberale?

Sulla rivista Human Reproduction è stato pubblicato uno studio condotto da The Catholic University of Louvain per un periodo di cinque anni da maggio 2005 su sessantadue ragazzi in età prepuberale. Un metodo efficace ed eticamente consentito per preservare la fertilità in caso ci si debba sottoporre a trattamenti, tra cui la chemioterapia, che la compromettano, è la crioconservazione del tessuto testicolare immaturo che consente di conservare le cellule staminali spermatogoniali. I campioni crioconservati mostrano il normale potenziale riproduttivo.

Il fumo di sigaretta influisce negativamente sulla qualità degli ovociti

Nella donna il fumo di sigaretta è di solito associato con un basso tasso di fecondazione e di gravidanza e provoca un ispessimento della zona pellucida, una compromissione della funzionalità dell'ovidutto e un aumento del tasso di aborti. Sulla rivista Human Reproduction è stato pubblicato uno studio effettuato su topi sottoposti per dodici settimane al fumo di sigaretta. Dopo questo periodo i topi sviluppano un danno al tessuto alveolare a causa della distruzione del tessuto parenchimale del polmone. Si è visto che il numero degli ovociti recuperati in topi esposti al fumo di sigaretta è uguale a quello di topi sani, ma il fumo ha un effetto deleterio sulla qualità ovocitaria provocando anomalie a livello dei cromosomi e del fuso meiotico, anche se gli ovociti sono rimossi dall'ovaio e coltivati in vitro.

martedì 12 aprile 2011

La valutazione morfologica embrionaria è il miglior parametro progonostico

Secondo uno studio retrospettivo che ha valutato 7400 ovociti fecondati con la metodica ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo) o FIVET (fecondazione in vitro), la valutazione morfologica dell'embrione al day 2 rimane, tra gli strumenti non invasivi di valutazione embrionaria, quello con il maggior indice prognostico circa il tasso di impianto.

Lo studio ha infatti confrontato:
1) valutazione morfologica al day 2;
2) valutazione morfologica dei pronuclei al day 1;
3) valutazione della presenza/assenza dei nuclei nei blastomeri al day 2.

Le valutazioni 2) e 3) non portano valore aggiunto alla classificazione morfologica embrionaria al day 2 in termini di prognosi del tasso di impianto.