martedì 20 luglio 2010

Fattori predittivi le aneuploidie di ovociti umani

Il caso. La vitalità dell’embrione dipende soprattutto dal suo stato cromosomico, che dipende sostanzialmente da quello dell’ovocita. Circa il 70% delle aneuploidie ovocitarie derivano da errori nella prima divisione meiotica e possono essere analizzate studiando il primo globulo polare prima di fertilizzare l’ovocita in cicli di ICSI.
Lo studio. È uno studio sperimentale pubblicato sulla rivista Human Reproduction. È stato svolto in un centro di Medicina Riproduttiva italiano da persone che hanno molte pubblicazioni in diverse riviste internazionali.
Quesito dello studio. Lo studio vuole determinare i fattori di rischio che aumentano la probabilità di errori nel processo meiotico dell’ovocita.
Metodi. Patients. 540 coppie infertili che sono andate incontro a 706 cicli di fecondazione in vitro.
Interventions. 4163 ovociti raccolti sono stati denudati e i globulo polare risultanti della prima divisione meiotica prelevati e analizzati tramite FISH con sonde per i cromosomi 13, 15, 16, 18, 21 e 22. L’inseminazione è stata fatta per ICSI, è stato seguito lo sviluppo embrionale e, dopo il transfer, l’esito della gravidanza è stato verificato con la presenza del battito fetale.
Comparisons. 640 cicli avevano indici di prognosi sfavorevole (418 con età della madre ≥38 anni, 202 con ripetuti fallimenti di cicli di IVF, 20 con ripetuti aborti), che aumentano il rischio di sviluppare ovociti aneuploidi, mentre i rimanenti 66 erano senza indici prognostici sfavorevoli e sono stati usati come controllo.
Outcomes. Relazione tra aneuploidie ovocitarie e caratteristiche prognostiche dei pazienti, tipo di stimolazione ormonale e risposta all’induzione ovarica.
Risultati. La percentuale di ovociti bilanciati dal punto di vista cromosomico è risultata direttamente correlata al numero di ovociti maturi ottenuti e alla successiva evidenza di gravidanza clinica (p < 0.01), mentre è risultata inversamente proporzionale all’età della donna, all’infertilità femminile (endometriosi, precedenti aborti, fattore ovarico), agli indici prognostici negativi della coppia (fallimenti di IVF, poliabortività) ed alla quantità di FSH per ovocita e per ovocita in metafase II (p < 0.01).
Conclusioni. L’analisi genetica del primo globulo polare viene effettuata per selezionare ulteriormente, oltre alla morfologia, gli ovociti da fertilizzare, specialmente se vi è per legge un limite di numero di embrioni da impiantare. È stato visto che la percentuale di ovociti aneuploidi è maggiore in donne con età ≥38 anni, seguita da coppie che hanno avuto ripetuti fallimenti di cicli di IVF. I diversi tipi di stimolazione ovarica non hanno mostrato aumento di aneuploidie, mentre queste sono inversamente proporzionali al tipo di risposta della donna all’induzione ovarica (numero di ovociti ottenuti e quantità di FSH necessaria per ottenere un ovocita). Il tasso di aneuploidie si correla invece con cause di infertilità come endometriosi, infertilità ovarica e poliabortività. Questo studio dimostra, quindi, che le aneuploidie dipendono da un gran numero di variabili e lo studio del globulo polare, in donne con queste condizioni, può aiutare la scelta dell’ovocita che verrà poi fertilizzato con ICSI.

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