Il caso. La vitalità dell’embrione dipende soprattutto dal suo stato cromosomico, che dipende sostanzialmente da quello dell’ovocita. Circa il 70% delle aneuploidie ovocitarie derivano da errori nella prima divisione meiotica e possono essere analizzate studiando il primo globulo polare prima di fertilizzare l’ovocita in cicli di ICSI.
Lo studio. È uno studio sperimentale pubblicato sulla rivista Human Reproduction. È stato svolto in un centro di Medicina Riproduttiva italiano da persone che hanno molte pubblicazioni in diverse riviste internazionali.
Quesito dello studio. Lo studio vuole determinare i fattori di rischio che aumentano la probabilità di errori nel processo meiotico dell’ovocita.
Metodi. Patients. 540 coppie infertili che sono andate incontro a 706 cicli di fecondazione in vitro.
Interventions. 4163 ovociti raccolti sono stati denudati e i globulo polare risultanti della prima divisione meiotica prelevati e analizzati tramite FISH con sonde per i cromosomi 13, 15, 16, 18, 21 e 22. L’inseminazione è stata fatta per ICSI, è stato seguito lo sviluppo embrionale e, dopo il transfer, l’esito della gravidanza è stato verificato con la presenza del battito fetale.
Comparisons. 640 cicli avevano indici di prognosi sfavorevole (418 con età della madre ≥38 anni, 202 con ripetuti fallimenti di cicli di IVF, 20 con ripetuti aborti), che aumentano il rischio di sviluppare ovociti aneuploidi, mentre i rimanenti 66 erano senza indici prognostici sfavorevoli e sono stati usati come controllo.
Outcomes. Relazione tra aneuploidie ovocitarie e caratteristiche prognostiche dei pazienti, tipo di stimolazione ormonale e risposta all’induzione ovarica.
Risultati. La percentuale di ovociti bilanciati dal punto di vista cromosomico è risultata direttamente correlata al numero di ovociti maturi ottenuti e alla successiva evidenza di gravidanza clinica (p < 0.01), mentre è risultata inversamente proporzionale all’età della donna, all’infertilità femminile (endometriosi, precedenti aborti, fattore ovarico), agli indici prognostici negativi della coppia (fallimenti di IVF, poliabortività) ed alla quantità di FSH per ovocita e per ovocita in metafase II (p < 0.01).
Conclusioni. L’analisi genetica del primo globulo polare viene effettuata per selezionare ulteriormente, oltre alla morfologia, gli ovociti da fertilizzare, specialmente se vi è per legge un limite di numero di embrioni da impiantare. È stato visto che la percentuale di ovociti aneuploidi è maggiore in donne con età ≥38 anni, seguita da coppie che hanno avuto ripetuti fallimenti di cicli di IVF. I diversi tipi di stimolazione ovarica non hanno mostrato aumento di aneuploidie, mentre queste sono inversamente proporzionali al tipo di risposta della donna all’induzione ovarica (numero di ovociti ottenuti e quantità di FSH necessaria per ottenere un ovocita). Il tasso di aneuploidie si correla invece con cause di infertilità come endometriosi, infertilità ovarica e poliabortività. Questo studio dimostra, quindi, che le aneuploidie dipendono da un gran numero di variabili e lo studio del globulo polare, in donne con queste condizioni, può aiutare la scelta dell’ovocita che verrà poi fertilizzato con ICSI.
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