L'analisi del corredo cromosomico di un embrione è difficoltosa per due ragioni principali: lo scarso materiale biologico a disposizione (solitamente una singola cellula detta blastomero), e lo scarso tempo a disposizione per poter effettuare l'esame. Per queste ragioni le metodiche attualmente in uso consentono solo un'analisi parziale del contenuto cromosomico dell'embrione.
Recentemente, sulla rivista Human Reproduction è stato pubblicato un nuovo approccio metodologico, basato sul microarray, per ottenere in tempi rapidi informazioni su tutti i cromosomi presenti nel blastomero. L'indagine, che ha passato la validazione preclinica, offre importanti sviluppi futuri.
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