domenica 4 aprile 2010

La diagnosi pre-impianto per l'età materna avanzata non è efficace

Col termine PGS (screening genetico pre-impianto) si indica la tecnica effettuata in donne non giovani al fine di trasferire solo gli embrioni considerati sani: la tecnica non ha a tutt’oggi dimostrato un vantaggio in donne in età avanzata, essendo stata eseguita quasi sempre sull'embrione ad 8 cellule o sulla blastocisti.

Un recente consenso del comitato preposto allo studio della PGS della Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (ESHRE) nega il vantaggio di tale metodica quando la diagnosi viene effettuata sull'embrione.

Allo stadio di embrione a 8 cellule infatti l'embrione presenta un alto grado di mosaicismo (misto di cellule sane e patologiche), pertanto l'esame di una singola cellula può non rappresentare l'intero embrione. Inoltre il numero limitato di cromosomi analizzabili limita l'utilità della metodica.

E' in corso di studio la possibilità di studiare il globulo polare, la cellula associata all'ovocita, il cui studio consente di dedurre la composizione genetica dell'uovo. La metodica utilizzata consente di analizzare tutto il genoma del globulo polare, e non soltanto singoli aspetti.

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